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da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol V (R-S), p. 24
Brano: [...]“germanizzazione”, perseguitando le popolazioni slovene con deportazioni, trasferimenti di massa e misure repressive, nell’ambito dei piani hitleriani di espansione e conquista nel SudEst europeo.
Queste sue prove e l’acceso rancore antitaliano (Rainer covava da tempo un progetto di separazione del Friuli e della Venezia Giulia dall’Italia) gli guadagnarono la piena fiducia di Hitler che, subito dopo l’8.9.1943, lo nominò alto commissario del Litorale Adriatico (v.) formato dalle province di Udine, Gorizia, Trieste, Pola, Fiume, nonché dalla ex “provincia” di Lubiana già annessa all’Italia.
Dotato di amplissimi poteri, Rainer governò con tutta la durezza che connotava la sua personalità di gerarca nazista assertore di una politica da « Grande Reich germanico » (Enzo Collotti) in una regione definita dai nazisti “miscuglio di popoli”, crocevia del SudEst europeo. Egli ebbe al suo fianco il « caro Globus », il vecchio amico Odilo Globocnik che, dopo aver perpetrato efferate stragi in Polonia, fu inviato a Trieste in qualità di capo supremo delle SS[...] [...] per continuare la lotta. Rifugiatosi con Globocnik e altri fidi in una malga delle Alpi carinziane, qui venne catturato da una pattuglia inglese il 31.5.1945. Mentre Globocnik riusciva a suicidarsi poco dopo l’arresto, Rainer venne consegnato alle autorità jugoslave: processato dal Tribunale della IV Armata jugoslava, fu condannato a morte con sentenza del 19.7.1947 e impiccato.
Bibliografia: Karl Stuhlpfarrer, Le zone d'Operazione Prealpi e Litorale Adriatico 19431945, Ed. Libreria Adamo, Gorizia 1979; Enzo Collotti, L’amministrazione tedesca dell'Ita
lia occupata 19431945, Lerici, Milano 1963; Enzo Col lotti, Il Litorale Adriatico nel Nuovo Ordine Europeo 19431945, Vangelista, Milano 1974; Elio Apih, Tre documenti sulla politica nazista nel “Litorale Adriatico", in “Il Movimento di Liberazione in Italia” gennaiomarzo 1962, n. 106.
G.Fo.
Raise, Antonio
N. nel 1912 a Este (Padova); autista.
Emigrato con la famiglia in Francia nel 1923, seguendo il padre perseguitato dal fascismo, entrò successivamente a far parte del Comitato dei Gruppi giovanili dell’emigrazione. Nel 1930 venne inviato dal P.C.I. a Mosca, dove frequentò la scuola leninista. Rientrato in Francia nell’anno successivo, nel 1932 venne in Italia con l’incarico di ricostituire la F.G.C.I. clandestina, del cui Comitato centrale entrò a far parte.
Arrestato una prima volta ne[...]
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da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol III (H-M), p. 380
Brano: Litorale Adriatico
tismo », per formare un blocco conservatore vassallo dei tedeschi, « indipendente dalle correnti, dai partiti, dagli antagonismi ».
Il collaborazionismo conservatore mirava a emarginare il C.L.N. di Trieste, isolandolo e sottraendogli consensi, dopo aver ripetutamente e vanamente tentato di agganciarlo sottobanco. L'ultimo tentativo di doppio gioco fu compiuto nell’aprile 1945, tramite il federale repubblichino Bruno Sambo, per impedire la progettata insurrezione e inglobare il C.L.N. in un fronte unico « antislavo » in attesa dell’arrivo degli angloamericani, sfruttando la avvenuta rot[...] [...]e, 19431945; Bruno Coceani, Mussolini, Hitler, Tito alle porte orientali d’Italia, Bologna 1948; Giovanni Paladin, La lotta clandestina di Trieste nelle drammatiche vicende del CLN della Venezia Giulia, Trieste, 1954; Carlo Schiffrer, Trieste nazista, Trieste 1958; Frederick William Deakin, Storia della Repubblica di Salò, Torino, 1963; Enzo Col lotti, L'amministrazione tedesca nell’Italia occupata, Milano 1963; Teodoro Sala, La crisi finale nel Litorale Adriatico, Udine, 1962; Galliano Fogar, Sotto l’occupazione nazista nelle province orientali, Udine, 1968; E. Collotti, Il Litorale Adriatico nel Nuovo Oriente europeo 194345, Milano 1974.
Litovko, Vitalij
Vittorio. Cittadino sovietico, cominciò la lotta partigiana antitedesca nel 1942, alla periferia di Karkov, in Ucraina. Fatto prigioniero dai tedeschi, fu mandato a lavorare in Germania e poi nell'Italia settentrionale, a Mori (Trento). Riuscì a fuggire e, con altri connazionali, raggiunse le formazioni partigiane italiane operanti nella zona del Pasubio, poi quelle del Friuli. Qui costituì con i suoi compagni il Battaglione « Ciapaiev », aggregato alla Divisione Garibaldi « G.A.P.Friuli ». Tra le azioni del « Ciapaiev », s[...]
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da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol III (H-M), p. 378
Brano: [...] 1899); Carlo Sudic (Trieste, 1902); Mario Tedeschi (Sarzana, 1898); Giuseppe Vizin (1906); Giuseppe Zigon (Capuce, 1889); Agostino Zimic (Desola, 1901); Giovanni Zlatoper (Salona d’Isonzo, 1910); Carlo Zornada (Villa Lucia, 1924).
Bibliografia: J. Krivsky e M. Krizkovà, /?/'chard Unterirdische Fabrik und Konzentrati ons lager bei Litomèri ce, Terezfn, 1967; Valeria Morelli, I deportati italani nei campi di sterminio 194345, Milano, 1965.
Litorale Adriatico
Adriatisches Ku sten land. Territorio annesso alla Germania nazista dopo I'8.9.1943. Comprendeva le province italiane di Udine, Trieste, Gorizia, Fiume (Quarnaro), Pola, nonché la « provincia » di Lubiana e le zone di Sussak, Castua, Buccari, Ciabar e l’isola di Veglia, già passate all’Italia nell’aprile 1941, dopo l’occupazione della Jugoslavia (v.).
I limiti e la denominazione ufficiale del Litorale Adriatico furono stabiliti dal governo tedesco con l’ordinanza n. 1 in data 1.10.1943, a firma del Gauleiter Friedrich Rainer, già governatore nazista di Salisburgo e dalla Carinzia. Analoga formazione politicogeograficaetnica costituirono nello stesso periodo i tedeschi nella zona di operazioni prealpina, con il nome di Alpenvorland, comprendente le province di Trento, Bolzano, Belluno e affidata al Gauleiter del Tirolo Franz Hofer (v. Alto Adige).
La costituzione del Litorale Adriatico, che era stata prevista da tempo, come risulta anche dal diario di Joseph Goebbels e da documenti tedeschi coevi,[...] [...]dal governo tedesco con l’ordinanza n. 1 in data 1.10.1943, a firma del Gauleiter Friedrich Rainer, già governatore nazista di Salisburgo e dalla Carinzia. Analoga formazione politicogeograficaetnica costituirono nello stesso periodo i tedeschi nella zona di operazioni prealpina, con il nome di Alpenvorland, comprendente le province di Trento, Bolzano, Belluno e affidata al Gauleiter del Tirolo Franz Hofer (v. Alto Adige).
La costituzione del Litorale Adriatico, che era stata prevista da tempo, come risulta anche dal diario di Joseph Goebbels e da documenti tedeschi coevi, separava dall'Italia le regioni orientali del Friuli e della Venezia Giulia, come preludio all’incorporazione di quei territori da parte del Terzo Reich, nel quadro delTespansionismo tedesco nell'Italia settentrionale, neH’Adriatico e nei Balcani.
Le province del « Litorale » rimasero pertanto avulse dalla DuceItalien (cioè dalla repubblica di Salò); la legislazione italiana ivi esistente fu abrogata e sostituita da una serie di ordinanze del Gauleiter pubblicate sul Bollettino[...]
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da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol VI (T-Z e appendice), p. 154
Brano: [...] “Italia Contemporanea", n. 121/1975; AA.VV., Comunisti a Trieste, Roma 1983; P. L. Pallante, Il P.C.I. e la questione nazionale, Udine 1980; S. Bon Gherardi, La persecuzione antiebraica a Trieste (19381945), Udine 1972; (a cura di S. Bon Gherardi e A. Petronio), La resistenza nel Friuli e nella Venezia Giulia — guida bibliografica, Udine 1979, voi. I e II; E. Collotti — T. Sala, Le potenze dell'Asse e la Jugoslavia, Milano 1974; E. Collotti, Il Litorale Adriatico nel Nuovo Ordine Europeo, Milano 1974; E. Collotti — T. Sala — G. Vaccarino, L'Italia nell'Europa danubiana durante la II guerra mondiale, Milano 1967; G. Fogar, Sotto l'occupazione nazista delle provincie orientali, Udine 1968; G. Fogar, Gabriele Foschiatti, Udine 1966; T. Sala, La crisi finale nel Litorale Adriatico (19441945), Udine 1962; B. Coceani, Mussolini, Hitler, Tito alle porte orientali d'Italia, Bologna 1948; G. Valdevit, La questione di Trieste [19411945], Milano 1986.
A ciò si aggiunga lo spoglio completo del “Bollettino dell'istituto Regionale per la storia del movimento di liberazione nel FriuliVenezia Giulia” poi “Quale Storia” dal 1973 (anno I) al 1986 (in corso).
A.M.V.
Lavoratori triestini sparano contro i tedeschi (Trieste, 30.4.1944)
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da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol V (R-S), p. 189
Brano: [...]ransitati e smistati in altri lager. La Risiera di San Sabba, dal 15.4.1965 dichiarata Monumento nazionale, viene considerata come l'unico vero e proprio campo di sterminio creato dai tedeschi in Italia, a somiglianza di quelli del Terzo Reich e della Polonia.
L’Einsatzgruppe di Trieste
In base all’art. 7 dell’Ordinanza di Hitler del 10.9.1943 sulla “sistemazione” dei territori italiani occupati, con cui veniva costituito il cosid
detto Litorale Adriatico (v.), i tedeschi insediarono nella regione un apparato repressivo, i cui Comandi avevano sede a Trieste: Polizia dell'ordine, Polizia di sicurezza (Sipo), Servizio di sicurezza (S.D.), Polizia criminale (Kripo), Polizia segreta (Gestapo), ecc.. Il 13.9.1943 Himmler nominò capo supremo delle S.S. e della Polizia per il Litorale Adriatico Odilo Lotario Globocnik (v.) che, nato a Trieste (ma di madre ungherese e padre sloveno), aveva una certa famigliarità con la zona. A lui vennero quindi affidate le province di Trieste, Udine, Gorizia, Pola e Fiume, mentre la provincia di Lubiana venne affidata alle cure del suo collega Erwin Ròsener. Globocnik era d’altronde un grande esperto in repressioni, perché giungeva a Trieste dalla Polonia, dove alla testa del suo Einsatzkommando (v. Einsatzgruppe) aveva ben contribuito alla eliminazione di 2 milioni di ebrei polacchi; per di più, essendo stato denunciato per appropriazione indebita [...] [...]alla Polonia, dove alla testa del suo Einsatzkommando (v. Einsatzgruppe) aveva ben contribuito alla eliminazione di 2 milioni di ebrei polacchi; per di più, essendo stato denunciato per appropriazione indebita di beni del Terzo Reich dai suoi stessi camerati, per evitare scandali era opportuno spostarlo dalla Polonia.
Globocnik ritrovò a Trieste il suo vecchio amico Friedrich Rainer (v.), a sua volta nominato da Hitler Supremo Commissario del Litorale Adriatico: i due avevano militato insieme nel partito nazista austriaco (di cui Rainer era stato uno dei capi), facendo carriera entrambi dopo l’annessione dell’Austria al Reich. Nel suo nuovo incarico Rainer aveva una larga autonomia in campo giudiziario, economico e amministrativo, mentre Globocnik doveva condurre la lotta contro i partigiani e tutti gli altri avversari del Reich (a cominciare dagli ebrei) e nello stesso tempo dirigere la mobilitazione della forzalavoro; quindi egli comandava tutte le forze collaborazioniste italiane, slovene, croate, serbe ecc. non dipendenti dal comandante della We[...]
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da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol II (D-G), p. 591
Brano: [...]o di Lublino. Qui diresse il massacro degli ebrei (v.), attuando la famigerata Azione Reinhard e realizzando anche ingenti profitti personali. Scoperto e denunciato per le indebite appropriazione di beni appartenenti per legge al Terzo Reich, venne trasferito dalla Polonia.
Grazie alla protezione di Himmler, nell’ottobre 1943 fu inviato a Trieste (v.), come comandante delle
S.S. e della polizia del neocostituito Adriatisches Kustenland (v. Litorale Adriatico), governato dal Gauleiter Rainer che era stato compagno di carcere del Globocnick in Austria.
Il carnefice della Venezia Giulia
Tra il 1943 e il 1945 innumerevoli furono i crimini ideati e diretti da Globocnick nella Venezia Giulia, nel Friuli e in Slovenia. Egli ordinò anzitutto la deportazione degli ebrei triestini (circa 800 fra uomini, donne, bambini, di cui solo 23 sopravvivranno) e delle altre province del Litorale. Creò il lager della Risiera di San Saba con annesso forno crematorio, dove vennero incenerite non meno di 3.000 vittime. Ordinò rappresaglie atroci e, tra queste, l'im[...] [...]a fuga con i reparti di S.S. di stanza a Trieste e raggiunse l’Austria. Catturato dalle truppe britanniche, si suicidò alcune settimane dopo, a Weissensee in Carinzia (stando ai dati in possesso della « Wiener Library » di Londra).
Bibliografia: Gerald Reitlinger, Storia delle S.S. (tit. orig. S.S. Alibi of a Nation). Milano, 1965; G. Fogar, Sotto l'occupazione nazista nelle province orientali. Udine, 1968; Teodoro Sala, La crisi finale del « Litorale Adriatico », Udine, 1962. Su Christian Wirth si veda: Simon Wiesenthal, Gli assassini sono tra noi, Milano, 1967.
Gnudi, Ennio
N. a San Giorgio di Piano (Bologna) il 18.6.1893, m. a Roma il 4.3.1949; ferroviere. Membro della corrente comunista del P.S.I., divenne sindaco di Bologna il 21.11.1920, a seguito delle elezioni avvenute il 31 ottobre precedente.
I fatti di Palazzo d'Accursio
Pochi istanti dopo l'elezione di Gnudi a sindaco, i fascisti scatenarono l’attacco contro la folla che salutava esultante la vittoria socialista, e provocarono un grave eccidio (v. Accursio, Palazzo di): nell’[...]
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da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol V (R-S), p. 192
Brano: [...]imento di liberazione (I.R.S.M.L.) di Trieste, il “Primorski dnevnik”, il libro dell'avvocato triestino Bruno Piazza « Perché gli altri dimenticano» ecc.). Nessuna richiesta di informazioni pervenne peraltro da parte della magistratura.
L'inizio di una svolta sulla questione della Risiera si ebbe nei primi anni Sessanta, allorché un magistrato del Tribunale di Amburgo (R.F.T.) chiese alcune precisazioni sulle violenze commesse dai nazisti nel Litorale Adriatico e nella Risiera, essendo in corso in Germania un'inchiesta per delitti ivi compiuti da S.S. che avevano operato anche in Italia.
Gli immediati contatti presi con la magistratura tedesca dal presidente dell'I.R.S. M.L. Ercole Miani (v.), dal presidente della Sezione óeWA.N.E.D. Giovanni Postogna (v.) e dal giornalista Albin Bubnic, nonché l'invio di un primo rapporto dell’I.R.S.M.L. corredato da fatti e nomi, fornirono al Tribunale di Francoforte sul Meno (dove si stava appunto processando per altri crimini il famigerato E.A. Dietrich Allers e alcuni suoi complici) elementi concreti che ind[...] [...]enti politici e militari, dal momento che questi ultimi erano stati avversari attivi del Reich e delle sue forze di occupazione, perciò soggetti alle misure previste dalle leggi di guerra o condannati da corti marziali. Questa assurda distinzione, insieme ad altri erronei punti e arbitrarie tesi delle sentenze (l'Einsatzkommando veniva considerato come una sorta di associazione a delinquere operante al di fuori delle leggi di guerra tedesche; il Litorale Adriatico era visto come teatro di uno scontro fra jugoslavi e tedeschi, quindi fra due entità statuali antagoniste e incompatibili, senza che la R.S.I. avesse avuto responsabilità dirette nelle violenze ed eccidi legati a questa lotta; la natura “contingente”
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da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol VI (T-Z e appendice), p. 152
Brano: [...]zione tedesca
Il problema della successione al regime che in questa delicatissima fase di interregno coinvolse e travagliò tutti i soggetti politici locali (dai conservatori alle forze dell’antifascismo democratico e comunista, al mondo cattolico) venne drasticamente risolto dall’occupazione tedesca che del ventennio fascista raccolse e mise direttamente a frutto l’eredità. Da un lato, infatti, con la creazione deH'Adriatisches Kustenland (v. Litorale Adriatico) i nazisti innescarono un processo volto a recidere i legami politici e psicologici di queste terre con il resto della nazione italiana, progettando una loro diretta annessione al Reich e non esitando neppure, in vista di questo obiettivo, a sottoporre a dure critiche e a pesanti condanne la passata dominazione fascista, sottraendo contemporanea
mente di fatto la regione alla potestà giurisdizionale della Repubblica sociale italiana.
D’altro lato, però, furono istituzioni fasciste come l’ispettorato speciale di P.S. o come il Centro per lo studio del problema ebraico, fondato nel 1942 c[...] [...]e nel pronunciare pubbliche denunzie contro i soprusi da esso perpetrati e soprattutto attenta a mettere in guardia i fedeli dai pericoli del bolscevismo e a condannare gli eccessi del movimento partigiano, costituiva un potente stimolo al tacito e paziente adattamento a una dominazione interpretata comunque come « un male minore ».
Fin dal settembre 1943 i nazisti si trovarono a dover fronteggiare in un’area che dai Balcani alle province del Litorale Adriatico non conosceva soluzioni di continuità, un'insurrezione armata di tale portata che gli strumenti di repressione normalmente adottati (rastrellamenti, incendi di villaggi, decimazioni ed esecuzioni sommarie) non sembravano essere in grado di domare. Da qui l’insidioso tentativo di indurre la popolazione a difendersi in prima persona dall'avanzata del movimento partigiano attraverso una sorta di guerra per bande; da qui lo sforzo di accattivarsi la simpatia della classe operaia attraverso particolari forme di « politica sociale ».
Tutto ciò, mentre l'escalation della violenza non conosceva li[...]
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da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol V (R-S), p. 525
Brano: [...]niele del Friuli (Udine), la Brigata “Silvio Pellico” fu costituita sulla base di un battaglione operante nell'arco morenico collinare da San Daniele del FriuliFagagna e Colloredo di Mont'Albano fino al fiume Tagliamento.
La formazione svolse un importante ruolo nel mantenere i collegamenti fra la pianura friulana e le forze partigiane delle Prealpi Carniche, nonché neH'interrompere le comunicazioni del nemico fra il territorio austriaco e il Litorale Adriatico. Il battaglione divenne brigata con l'affluire di numerosi giovani volontari dopo il duro inverno 1944
1945. Gli effettivi salirono così a 500 uomini che furono divisi in 3 battaglioni: il “Mazzini”; l’“Attilio” e il “Riccardo Cuor di Leone” (i due ultimi portavano il nome di battaglia di due valorosi partigiani caduti in combattimento).
Il 27.4.1945 la Brigata attaccò San Daniele del Friuli, liberando la città e catturando il presidio nemico. Dal 28 fino al 30 aprile i combattimenti continuarono contro reparti corazzati tedeschi e truppe mercenarie (cosacche e fasciste) che, sulla line[...]
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da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol V (R-S), p. 559
Brano: [...]inhard fu gestita da personale nazista che, proveniente óa\V Azione eutanasia (in codice: T4), era ormai esperto nelle uccisioni in massa e nell’uso di gas venefico.
A dirigere l'organizzazione venne posto il Brigadefuhrer SS Odilor Globocnick (v.), capo della polizia e delle SS del distretto di Lublino. Nell’ottobre del 1943, conclusa l’operazione in Polonia, Globocnick sarà spostato in Italia come capo superiore della polizia e delle SS nel Litorale Adriatico (v.), insieme a tutto il personale a lui sottoposto. Si ritroveranno così a Trieste, per far funzionare la Risiera di San Sabba (v.) gli stessi addetti del lager di Sobibor, da Christian Wirth a Joseph Oberhauser, da Franz Reichleitner a Franz Paul Stangl (v.).
Funzionamento del campo
Il lager di Sobibor funzionò dal maggio del 1942 all’ottobre del 1943, ma i maggiori massacri vi furono compiuti tra il giugno e l’ottobre del
1942. Il campo venne usato specialmente per la eliminazione degli ebrei della Polonia orientale e delle zone polacche occupate dall'U.R.S.
S.. Vi giunsero per[...]
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| successivi |
| Grazie ad un complesso algoritmo ideato in anni di riflessione epistemologica, scientifica e tecnica, dal termine Litorale Adriatico, nel sottoinsieme prescelto del corpus autorizzato è possible visualizzare il seguente gramma di relazioni strutturali (ma in ciroscrivibili corpora storicamente determinati: non ce ne voglia l'autore dell'edizione critica del CLG di Saussure se azzardiamo per lo strumento un orizzonte ad uso semantico verso uno storicismo μετ´ἐπιστήμης...). I termini sono ordinati secondo somma della distanza con il termine prescelto e secondo peculiarità del termine, diagnosticando una basilare mappa delle associazioni di idee (associazione di ciò che l'algoritmo isola come segmenti - fissi se frequenti - di sintagmi stimabili come nomi) di una data cultura (in questa sede intesa riduttivamente come corpus di testi storicamente determinabili); nei prossimi mesi saranno sviluppati strumenti di comparazione booleana di insiemi di corpora circoscrivibili; applicazioni sul complessivo linguaggio storico naturale saranno altresì possibili. |
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